venerdì 28 maggio 2010

Consumo critico #3: Danone e Nestlè (aggiornati al 2009)


DANONE
INDIRIZZO PRINCIPALE: Groupe Danone SA, Rue du Helder 7, 75381 Paris Cedex, France.
www.danone.com 
IN ITALIA: Danone S.p.A., Via al Serio 10, 20159 Milano.
www.danone.it 
Multinazionale francese sorta nei primi anni '60 del secolo scorso come produttrice di contenitori di vetro, nel giro di una quindicina d'anni è divenuta uno dei colossi mondiali dell'alimentare e delle bevande. La proprietà del gruppo è frammentata fra oltre 140.000 azionisti, i principali dei quali sono i banchieri Lazard, la famiglia Agnelli e la società di assicurazioni AXA (Fonte: edizione del 2003).
Nel mondo è il "numero 1" nei prodotti lattiero-caseari, in "numero  2" nelle bottiglie di acqua minerale (dopo Nestlé) e nei prodotti di nutrizione infantile, il "numero 3" nei prodotti di nutrizione medicinale.
Il Gruppo Danone si posiziona al 412° posto della graduatoria mondiale e al 5° analizzando solamente il settore alimentare. Possiede 166 stabilimenti produttivi. Il Gruppo Danone produce e commercializza prodotti lattiero-caseari (69% del fatturato), acque minerali (28%) e alimenti per l'infanzia (3%).
Nel 2007 ha ceduto una parte della divisione dei biscotti e cereali alla multinazionale statunitense Kraft Foods, ma ha comprato il 90% del capitale societario della multinazionale olandese Numico (Nutricia, Milupa, Cow & Gate, N.d.R.) che è la seconda produttrice di alimenti nel mondo.
L'azienda ha violato ripetutamente il Codice Internazionale di Commercializzazione dei sostituti del latte materno in alcuni Paesi del Sud del mondo, pubblicizzando in maniera aggressiva l'utilizzo del latte in polvere, al fine di indurre le mamme ad utilizzarlo al posto del latte materno. Secondo l'OMS l'allattamento artificiale è uno dei motivi principali di malnutrizione e morte dei bambini del Sud del mondo.
Controlli effettuati dalla Danone stessa su 40 stabilimenti in 17 Paesi hanno riscontrato circa 400 non conformità alle direttive aziendali riguardo alla tutela dei diritti delle persone assunte. Il 71% delle non conformità si può ricondurre a negligenze riguardo alla salute e alla sicurezza sul lavoro, il 14% riguarda i salari e l'11% l'orario di lavoro.
Nel 2000 Danone ha realizzato 7 milioni di euro di profitti, 900 milioni dei quali grazie ai biscotti LU (oggi marchio Kraft Foods N.d.R.); questo non le ha impedito di confermare l'avvio di un piano di ristrutturazione, con la chiusura di sei impianti di produzione in Europa, due dei quali in Francia, a Calais e Evry, con la soppressione di circa 1.800 posti di lavoro, 600 dei quali in Francia. Ma a Calais, le 500 famiglie di operai che avrebbero dovuto perdere il posto hanno lanciato il boicottaggio, trovando un alleato nell'amministrazione comunale, che ha ritirato i prodotti Danone dalle mense scolastiche; altri comuni francesi si sono uniti, e Attac ha raccolto l'appello che ha passato le Alpi arrivando in Italia, dove Danone è presente in modo massiccio (Fonti: Attac Francia e Attac Italia).
Nel 2001 ha annunciato la chiusura di tutti i suoi grandi magazzini in Francia ed in Europa, con 4.000 licenziamenti possibili finali; risultato: le azioni Marks&Spencer (prima marchio Danone N.d.R.) crescono del 7%.
Nel giugno 2006 il TAR del Lazio ha confermato la multa inferta dall'Autorità Antitrust a Danone, Nestlé ec altre aziende per aver creato un cartello al fine di aumentare i prezzi del latte in polvere dal 100 al 300% in più rispetto alla media degli altri Paesi europei (Fonte: Guida al consumo critico, Centro Nuovo Modello di Sviluppo, EMI, Bologna, 2008).
La multinazionale agroalimentare francese ha fatto nel 2008 un fatturato di 14,7 miliardi di euro, con un utile di 1,4 miliardi.
Detiene il 10% del mercato mondiale dell'acqua in bottiglia: ha venduto nel 2007 ben 19,8 miliardi di bottiglie. Le sue acque più famose Evian e Volvic, imbottigliate in Francia, arrivano fino al Giappone e in altri 150 Paesi (Fonte: Guida al consumo critico, Centro Nuovo Modello di Sviluppo, EMI, Bologna, 2008; Valori n. 68 Maggio 2009).

NESTLE'
INDIRIZZO PRINCIPALE: Nestlé SA, Avenue Nestlè 55, 1800 Veve, Vaus 1800 Swiss.
www.nestle.com - www.nestle-waters.com
IN ITALIA vi sono varie società: Neslté Italiana S.p.A., San Pellegrino S.p.A., Nestlé Vera S.R.L., etc.
www.nestle.it
E' una multinazionale Svizzera leader mondiale del settore alimentare con un fatturato di 104 miliardi di dollari realizzati nel 2007 e con 408 stabilimenti nel mondo. Nestlé produce gelati e prodotti al latte, piatti pronti e condimenti, bevande, cibo per animali, dolciumi e cioccolate, acque, alimenti per bambini e prodotti farmaceurici. Nel 2007 ha comprato il Gruppo Gerber da Novartis che produce alimenti per bambini (Fonte: Guida al consumo critico, Centro Nuovo Modello di Sviluppo, EMI, Bologna, 2008).
Il documentario Formula for a disaster realizzato da UNICEF e OMS, il rapporto IBFAN e un articolo del quotidiano britannico The Guardian, nel 2007, testimoniano che, a trent'anni dall'inizio del boicottaggio Nestlè (insieme a Danone, Humana, Artsana, Heinz) in diversi Paesi tra cui Filippine, Cina, Indonesia; Malaysia, Libano, Ungheria e Bangladesh, la multinazionale viola ancora il Codice dell'Organizzazione Mondiale della Sanità sulla commercializzazione dei sostituti del latte materno, che secondo l'articolo 5 "non possono essere pubblicizzati", utilizzando metodi subdoli come la somministrazione di campioni in omaggio da parte delle promotrici che si spacciano per infermiere e operano negli ospedali per convincere le madri della bontà del trattamento. Ciò accade soprattutto nei Paesi in via di sviluppo, dove il latte in polvere è molto costoso, dove non c'è informazione sui rischi, dove l'acqua da unire al latte in polvere è spesso contaminata e causa danni gravissimi alla salute dei neonati. Tali tecniche di marketing mirano a far apparire questi sostituti come "normali" prodotti di uso quotidiano. Secondo Save the Children, la mortalità infantile solo nel Bangladesh potrebbe essere ridotta di quasi un terzo, e si potrebbero salvare le vite di 314 bambini al giorno, solo migliorando i tassi di allattamento al seno; a livello globale l'organizzazione ritiene che si potrebbero salvare 3.800 bambini al giorno (però quando vi fermano per strada per chiedere un'offerta queste cose non le dicono N.d.R.); per questo continua il boicottaggio della multinazionale coordinato da Baby Milk Action, per indurre la Nestlé a rispettare il codice dell'OMS.
In Italia, grazie ad una circolare del ministro della sanità Veronesi (successiva ad una sentenza dell'Antitrust -Garante della concorrenza e del mercato- contro le principali aziende produttrici di latte artificiale) è stato imposto ai reparti ospedalieri di maternità di favorire l'allattamento al seno e di non accettare forniture gratuite da parte delle aziende (la sentenza condannò le aziende al pagamento di una sanzione di oltre 1 miliardo di lire per aver creato un "cartello" per tenere i prezzi dei prodotti artificialmente alti e limitare i canali di vendita alle farmacie) (Fonte: edizione 2003).
La multinazionale inoltre è uno dei più grandi commercianti e trasformatori di caffè e cacao nel mondo. A tal proposito ci sono molte denunce documentate, alcune anche finite in Tribunale, che rivelano come la Nestlé è direttamente, oppure indirettamente mediante le proprie filiali o imprese che la riforniscono, responsabile di violazione dei diritti lavorativi e umani. Per esempio in Costa d'Avorio la Nestlé si rifornisce in piantagioni di cacao che impegnano migliaia di bambini in condizioni di schiavitù. In Colombia è accusata di complicità nell'assassinio di Luciano Enrique Molina, sindacalista del SINALTRAINAL ex lavoratore della Nestlé, e anche di persecuzioni e di aggressioni perpetrate dalle squadre paramilitari contro i sindacalisti.
Negli Stati Uniti si sono riscontrate ben 32 violazioni serie alle norme di sicurezza (Fonte: Guida al consumo critico, Centro Nuovo Modello di Sviluppo, EMI, Bologna, 2008).
Nei confronti dell'ambiente Nestlé tiene diversi comportamenti molto preoccupanti; il WWF ha denunciato, nel rapporto del 2007, che la multinazionale commercializza anche caffè proveniente da coltivazioni illegali che provocano la distruzione delle foreste primarie.
La multinazionale è oggi il numero uno per la produzione di acqua minerale in bottiglia mediante la Nestlé Waters che è presente in 130 paesi e possiede 32 marche, tra cui le italiane Claudia, Panna, Vera, Recoaro, Levissima (Fonte: Valori n. 68, 2009). Per consolidare la leadership nel mercato delle acque, Nestlé ha promosso un percorso naturalistico in Val Viola, in provincia di Sondrio, con la realizzazione di una "strada dell'acqua" tra le montagne dell'acqua Levissima, presentandolo però come un progetto per la tutela dell'abiente: in realtà si tratta solo di un'operazione di greenwashing (neologismo indicante l'ingiustificata appropriazione di virtù ambientaliste da parte di aziende, industrie, entità politiche o organizzazioni finalizzata alla creazione di un'immagine positiva di proprie attività, o prodotti, o di un'immagine mistificatoria per distogliere l'attenzione da proprie responsabilità nei confronti di impatti ambientali negativi. Fonte: Wikipedia) (Fonte: Altreconomia n. 100, dicembre 2008).
La Nestlè Water Italia ha annunciato circa 320 licenziamenti a San Pellegrino Terme (BG), San Giorgio in Bosco (PD) e Recoaro Terme (VI), dove si imbottigliano le acque minerali San Pellegrino, Vera e Recoaro, adducendo come cause i dazi doganali USA sulle minerali europee che metterebbero a rischio la vendita di circa 200 milioni di bottiglie e anche una campagna anti-acqua minerale che penalizza il settore (Fonte: Altreconomia n. 104, aprile 2009). Per maggiori informazioni: Rete Boicottaggio Nestlé su www.ribn.it.

Tratto da:  
- Miniguida al consumo critico e al boicottaggio. Realizzata da Movimento Gocce di giustizia. Ed. Monti, 2009. 
- Miniguida al consumo critico e al boicottaggio. Realizzata da Movimento Gocce di giustizia. Ed. La Tortuga, 2003.

Post introduttivo al consumo critico qui.
Elenco prodotti Danone, Nestlè e delle altre multinazionali qui.

mercoledì 26 maggio 2010

Consumo critico #2: i prodotti delle multinazionali (aggiornati al 2014).

ACQUE MINERALI
COCA-COLA: Dasani, Felicia, Lilia, Solaria, Sveva, Toka, Vivine.
DANONE: Evian, Vitas.*
NESTLE': Acquarel, Levissima, Panna, Pejo, Perrier, Recoaro, San Bernardo, San Pellegrino, Vera, Vittel.
*Ferrarelle, nell'edizione del 2003 indicata come marchio del gruppo Danone, è stata  acquistata insieme a Santagata, Natia e Boario, dalla L.G.R. Holding S.p.A. nel 2005; non ho trovato notizie relative a questa impresa. 
PEPSICO: Acquafina.

BEVANDE (aranciate, cole e simili)
COCA COLA: Aquarius, Beverly, Bonaqua, Burn, Coca-Cola, Fruit Cooler, Illy Issimo, Kinley, Lilia Emotion, Nestea, Powerade, Sprite.
FERRERO: Estathè.
NESTLE': Acqua brillante Recoaro, Beltè, BBThè, Chinò, Gingerino Recoaro, Nestea, San Pellegrino, Sanbitter, Vera.
PEPSICO: 7Up, Gatorade, Lipton Ice Tea, Pepsi Cola, Proper, Slam.
UNILEVER: Lipton.

POLVERI PER LE BEVANDE
BOLTON: Effervescente Brioschi (nell'edizione 2003 indicata come marchio Unilever), Galeffi effervescente.
DANONE: Mellin, Milupa.
FERRERO: Cristallina.
NESTLE': Diger Selz (presente solo nell'edizione del 2003).
UNILEVER: Slim-Fast.

SUCCHI DI FRUTTA
BARILLA: Alixir, Mulino Bianco.
CHIQUITA: Ciquita.
CIRIO: Del Monte, Mangia&Bevi (presente solo nell'edizione 2003).
COCA-COLA: Minute Maid.
PARMALAT: Carnini, Fibresse, Latte Oro, Parmalat, Santal.
PEPSICO: Tropicana.
UNILEVER: Santarosa.

BISCOTTI, MERENDINE, CEREALI COLAZIONE
BARILLA: Alixir, Grancereale, Mulino Bianco, Pavesi, Ringo, Togo.
DANONE: Biscotti Vitasnella (presente solo nell'edizione 2003).
FERRERO: Kinder, Tronky, Duplo, Brioss, Fiesta, Yogo Brioss.
KRAFT: Milka, Saiwa*, Orociock*, LU, Prince*, Tuc, Mikado, Oreo**.
(* nell'edizione del 2003 indicate come marchio Danone)
(** non indicati nell'edizione del 2014 ma secondo alcune ricerche è un prodotto a marchio Saiwa, di proprietà Kraft).
NESTLE': Baci di dama, Cheerios, Chocapic, Chokella, Crunch, Fibrel, Fitness, Kitkat, Lion, Nesquik, Oreliete.
PARMALAT: Latte Oro.
PEPSICO: Quaker.

CACAO, CIOCCOLATA E CIOCCOLATINI
KRAFT: Cadbury, Cote D'Or, Milka, Suchard, Terry's, Toblerone.
FERRERO: Ferrero Rocher, Kinder, Mon Chéri, Nutella, Pocket Coffee, Raffaello.
NESTLE': Alemagna, After Eight, Baci Perugina, Galak, Motta, Nero Perugina, Nesquik, Perugina, Quality Street, Smarties.
MARS: M&M's (indicata solo nell'edizione 2003).

CAFFE' e TE'
KRAFT: Hag, Splendid.
NESTLE': Nescafè, Nespresso, Orzoro.
SARA LEE: Pickwick (non indicati nell'edizione 2014).
UNILEVER: Lipton, Tè Ati.

CARNI (in scatola, pollame, salumi, wurstel)
KRAFT: Spuntì alla carne.
BOLTON: Palmera, Rio Mare, Simmenthal, Simmenthal - Spuntì.

FRUTTA E VERDURE CONSERVATE
BARILLA: Barilla.
CHIQUITA: Amigo, Chico, Chiquita, Ciquito, Consul.
DEL MONTE: Del Monte.
DOLE: Dole, Bajella (quest'ultimo marchio non è indicato nell'edizione del 2014, ma non ho trovato indicazioni riguardo l'attuale appartenenza o meno a Dole).
NESTLE': Buitoni (Berni, Condipasta, Condiriso: indicati nell'edizione 2003), La Valle degli Orti.
PARMALAT: Le Rugiade.
UNILEVER: Santarosa.
SUN DIAMOND: Diamond, Sunsweet (indicati solo nell'edizione 2003).

GELATI, SNACKS E DESSERT
DANONE: Actimel, Activia, Danacol, Danaos, Danette, Danito, Danone, Dan'up, Essensis, Vitasnella.
FERRERO: Tic Tac, Gran Soleil, Kinder, Ferrero.
NESTLE': Alemagna, Antica Gelateria del Corso, Coppa del Nonno, Fruttolo, Galak, Galbi, La Cremeria, Mio, Motta, Nero Perugina, Nesquik, Sveltesse.
PARMALAT: Budì, Fibresse, Malù.
UNILEVER: Algida, Carte d'Or, Eldorado, Sorbetteria di Ranieri.

SURGELATI E PIATTI PRONTI
KRAFT: Kraft. 
BARILLA: Barilla.
NESTLE': Buitoni, Mare fresco, La valle degli orti.
PARMALAT: Carnini.
UNILEVER: Findus, Iglo, Mazena, Panni, Pfanni.

LATTICINI
KRAFT: Fattorie Osella, Jocca, Kraft, Lindenberger, Lunchables, Philadelphia, Robiola Osella, Susanna.
DANONE: Danone, Vitasnella.
PARMALAT: Ala, Berna, Budì, Carnini, Centrale del latte di Ancona, Centrale del latte di Monza, Centrale del latte di Roma, Fiore, Kir, Lactis, Latte Brianza, Latte Oro, Malù, Parmalat, Pascolat, Solac, Torvis, Zymil.
UNILEVER: Maya, Rama, Flora, Foglia d'oro, Gradina, Becel. (indicati dino all'edizione 2009)
NESTLE': dessert Mio, Fruttolo, Galak, LCI, Mio (indicati solo nell'edizione 2003).

SALSE, MAIONESE, SALE, ACETO, DADI, SUGHI, PANNA E BESCIAMELLA, TONNO, UOVA
KRAFT: Legeresse, Kraft, Mato Mato, Maxi Cream, Spuntì al tonno.
BARILLA: Barilla.
BOLTON: Rio Mare, Palmera, Alco*, Saupiquet*, Prima* (indicati fino all'edizione del 2009 ma da una ricerca mi risultano ancora di proprietà Bolton).
NESTLE': Maggi, Buitoni.
PARMALAT: Ala, Berna, Carnini, Chef, Fiore, Lactis, Solac.
UNILEVER: Amora, Bertolli, Calvè, Colman's, Helmann's, Knorr, Santa Rosa.
(indicati nell'edizione 2003:
CIRIO: Cirio, Ketchup Del Monte, Rubra.
NOVARTIS: Novo sal.
CAMBELL: Liebig.)

MARMELLATE, MIELE E ZUCCHERO
MONSANTO: Mivida Misura (indicato solo nell'edizione 2003 ma  da una ricerca mi risulta ancora di Monsanto).
UNILEVER: Santa Rosa.

OLII E MARGARINE
KRAFT: Gourmeta Gold.
UNILEVER: Becel, Blue Band, Doriana, Flora, Foglia d'Oro, Gradina, Maya, Rama.
(indicati nell'edizione 2003:
CIRIO: olio d'oliva Cirio.
NESTLE': olio d'oliva Sasso).

PANE, CRACKERS E SNACKS SALATI
KRAFT: Chipster, Fonzies, Yonkers, Lu, Prince, Ritz, Saiwa, Tuc.
BARILLA: Harry's, Mulino Bianco, Olivia & Marino, Pavesi, Wasa.
PEPSICO: Lay's, Fritos.
(nell'edizione del 2009 comparivano anche Pringles sotto la multinazionale P&G: nel 2012 il marchio è stato acquistato da Kellog)
(indicati nell'edizione 2003:
NESTLE': fette biscottate Buitoni.
NOVARTIS: fette biscottate Cèrèal).

PASTA, RISO E TORTELLINI
BARILLA: Barilla, Voiello.
UNILEVER: Maizena.
(indicati nell'edizione 2003:
CIRIO: pasta rustica Cirio.
NESTLE': pasta e tortellini (Buitoni e Pezzullo).

CARTA IGIENICA E ASSORBENTI
BOLTON: Softex.
JOHNSON&JOHNSON: Carefree, Stayfree, O.B., Johnson&Johnson.
PROCTER & G.: Bounty, Lines, Naturella.
(nell'edizione 2003:
GEORGIA PACIFIC: Tenderly.
KLIMBERLY-CLARK: Scottex).

DETERSIVI, DETERGENTI E SBIANCANTI, PRODOTTI VARI PER LA CASA
BOLTON: Argentil, Bostik, Fornet, Last, Omino Bianco, Merito, Smac, UHU, Vetril, WC Net.
COLGATE-PALMOLIVE: Ajax, Bravo, Curamorbido, Fabuloso, Olà, Soflan.
HENKEL: Acti, Bio Presto, Bref, Ceresit, Dixan, General, Loctite, Nelsen, Pattex, Perlana, Pril, Pritt, Sidol, Super Attack, Teroson, Vernel.
PROCTER & G.: Ace, Ambipur, Ariel, Bolt, Dash, Dinamo, Duracell, Fairy, Febreze, Lenor, Mastro Lindo, Swiffer, Tide, Viakal.
UNILEVER: Coccolino, Cif, Domestos, Lysoform, Svelto.
(indicati nelle edizioni precedenti:
RECKITT BENCK: Ava, Cal Fort, Calinda, Finish, Glassex, Harpic, Lanza, Nix, Neofos, Kop, Polivetro, Ava Perla, Lanza, Sole, Sole di Marsiglia, Tre corone, Lavasbianca, Napisan, Liù, Airfresh. 
JOHNSON WAX: Pronto, Glade, Off!, Raid, Anitra WC.
TOTALFINA- ELF: Mapa, Spontex.)

PRODOTTI PER L'IGIENE PERSONALE
BOLTON: Acqua delle rose, Bilboa, Borotalco, Botot, Brioschi, Chilly, Citrosil, Collistar, Galeffi, Intima Roberts, Neutro Roberts, Roberts, Rogé Cavaillés, Saccarina Roberts, Sanogyl, Soapy, Somatoline.
COLGATE-PALMOLIVE: Aronal, Colgate, Glicemille, Elmex, Meridol, Nidra, Palmolive, Periogard, Plax, Sanex.
HENKEL: Antica erboristeria, Denivit, Fa, Neutromed, Schwarzkopf, Squibb, Testanera, Theramed.
JOHNSON&JOHNSON: Johnson's Neutrogena, Clean & Clear, Baby shampoo Johnson's, Roc, Aveeno, Piz Buin, Penaten, Listerine, Listermint, Reach, Efferdent, AcuvueAcuvue, Aveeno, Baby Shampoo Jhonson's, Clean & Clear, Dentosan, Efferdent, Jhonson's Neutrogena, Listerine, Listermint, Penaten, Piz Buin, Reach, Roc.
L'OREAL: Bioterm, Cacharel, Cetaphil, Diesel, Elvive, Ermenegildo Zegna, Fructis, Garnier, Giorgio Armani, Helena Rubinstein, Innéov, Ionax, Kérastase, Lancome, La Roche-Posay, L'Oréal, Matrix, Maybelline, Mizani, Nutraplus, Ralph Lauren, Redken, Sanoflore, Softsheen-Carson, Skinceuticals, Stella McCartney, Studioline, The Body Shop, Vichy, Victor & Rolf, Yue Sai, Yves Saint-Laurent.
NESTLE': Cetaphil, Innéov, Ionax, Nutraplus (prodotti con L'Oréal).
PROCTER& GAMBLE:  AZ, Braun (produzione degli elettrodomestici concessa alla De Longhi), Camay, Cover Girl, Dolce & Gabbana, Fluocaril, Gillette, Gucci, Head & Shoulders, Herbal Essencees, Hugo Boss, Infasil, Jean Patou, Kukident, Lacoste, Max Factor, Montblanc, Naomi Campbell, Noxzema, Oil of Olaz, Olaz, Oral-B. Panténe, Parogencyl, Puma, Replay, Rochas, Valentino, Venus Gillette, Wella.
UNILEVER: Axe, Badedas, Clear, Close Up, Depilzero, Dimension, Dove, Fissan, Glysolid, Impulse, Lifebuoy, Lux, Mentadent, Pepsodent, Radox, Rexona, Signal, Sunsilk, Timotei, Vaseline, Williams.
(indicati nelle precedenti edizioni:
NOVARTIS: Ciba Vision.
RECKITT BENCK: Lancaster, Binaca, Intimo di Karinzia.
BRISTOL-MYERS S.: Saugella.)

PRODOTTI PER L'INFANZIA
DANONE: Aptamil, Mellin, Milupa, Nutricia, Nutrilon.
NESTLE': Gerber, Mio, Nestlè, Nidina.
PROCTER&GAMBLE: Dignity, Linidor, Pampers.
PRODOTTI PER ANIMALI
BOLTON: Petreet (non presente nell'edizione 2014).
NESTLE': Alpo, Beneful, Felix, Friskies, Gourmet, Purina (One, Pro Plan).
(nell'edizione del 2009 comparivano anche Iams ed Eukanuba sotto la multinazionale P&G: nel 2014 il marchio è stato acquistato da Mars).
 
Categorie non presenti nell'edizione 2014: ---------------------------------------------------------------

ABBIGLIAMENTO E ACCESSORI
ADIDAS: Adidas, Reebock, Ccm, Greg Norman Collection, Koho, Maxfli, NBA, NFL, Porsche Design, Rockport, Taylor Made.
BENETTON: Sisley, Playlife, Undercolors of Benetton, United Colors of Benetton.
NIKE: Nike, Asphalt, Bauer, Cole Haan, Hurley, Starter.
WALT DISNEY: Walt Disney.
 PRODOTTI PER L'AUTO
ENI: Agip
EXXONMOBIL: Esso
(nell'edizione 2003: ESSO, SHELL, ENI-AGIP: benzine, diesel, olio e altri carburanti dei loro distributori).
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Tratto da: Miniguida al consumo critico e al boicottaggio. Realizzata da Movimento Gocce di giustizia. Ed. Monti (ed. 2014)

martedì 25 maggio 2010

La fila indiana


Monologo del grande Ascanio Celestini.
Ci sono tante persone in fila indiana che non sanno perchè lo sono. Ognuna sa solamente di essere un numero. Anche se a dire la verità lo sa perchè gliel'ha detto quello che la precede. L'unico che sa chi è, dove va e perchè è il capo della fila. E' lui che condiziona quelli dietro di lui che lo seguono totalmente fiduciosi. Hanno così tanta fiducia che in fondo non gli interessa sapere se quanto gli è stato riferito da quello davanti sia vero o no.
E se arriva qualcuno che è fuori fila non si preoccupano tanto di sapere da lui perchè è lì. E quando questo gli dirà che ha un nome preferiranno annullarlo piuttosto che combattere per averne uno anche loro.

lunedì 24 maggio 2010

Consumo critico #1


I post che verranno etichettati come "Consumo critico" saranno delle citazioni della "MiniGuida al consumo critico e al boicottaggio" realizzata dal Movimento Gocce di Giustizia, ed. Monti aggiornata al 2009 (oppure l'edizione del 2003 edita da La Tortuga).
La mia intenzione è semplicemente quella di lanciare un seme, che spero raccoglierete, che stuzzichi la vostra curiosità.
I punti essenziali:
- Consumo critico: la logica del mercato si basa sul principio di produrre qualsiasi cosa venga richiesta, secondo la legge della domanda e dell'offerta. Nelle nostre mani abbiamo il "potere del consumatore", di cui spesso non siamo consapevoli perchè il sistema economico della nostra società ci abitua ad usare e sfruttare i beni di consumo non educandoci all'acquisto e senza insegnarci come questi beni vengono prodotti, da chi, in quali condizioni di lavoro, con quali risorse,..Attraverso le scelte di noi consumatori vengono inviate delle informazioni al mercato che si preoccuperà di produrre i prodotti con le caratteristiche che preferiamo. Bisognerebbe impostare i nostri consumi in base ad una scala di valori: 1) è realmente necessario?; 2) leggere attentamente l'etichetta, preferendo il prodotto con più informazioni; 3) privilegiare i prodotti ottenuti con tecniche che salvaguardino la tutela dell'ambiente e il risparmio energetico; 4) informarsi se il prodotto non sia fabbricato usando la manodopera dei lavoratori o dei minori; 5) preferire prodotti locali o artigianali; 6) informarsi sul comportamento dell'impresa o multinazionale che produce quel bene.
Se noi scegliamo i prodotti di un'azienda che adotta comportamenti rispettosi dell'uomo e dell'ambiente, il mercato si orienterà in questa direzione.
- Boicottaggio: è un'azione straordinaria che consiste nell'interruzione organizzata e temporanea dell'acquisto di uno o più beni/servizi per forzare le società produttrici (in genere multinazionali) ad abbandonare certi comportamenti che creano ingiustizia, impoverimento e inquinamento. L'azione del boicottaggio è possibile quando molte persone, contemporaneamente, scelgono di non acquistare i prodotti della multinazionale in questione. Vi sono due tipi di boicottaggio: "di coscienza", che risponde unicamente al bisogno di ciascuno di fare scelte d'acquisto che corrispondono ai propri principi etici, e quello "strategico", intrapreso da gruppi organizzati al fine di causare un calo delle vendite (cali del 2-5% sono normalmente sufficienti a condizionare i comportamenti di un'impresa).

martedì 11 maggio 2010

(In)giustizia.


La giustizia ha un significato di per sé banale. Se dovessi spiegare ad un bambino che cos'è gli direi che è quel meccanismo per cui se un suo compagno di giochi non rispetta le regole decise per poter -appunto- giocare, allora dovrà scontare una penitenza. Per un bambino sarebbe subito chiaro: ci sono le regole del gioco e le regole per la punizione. Tanto basta.
Ma io sto parlando a voi, che suppongo siate in gran parte adulti. E allora basterebbe la definizione di un qualsiasi dizionario; avete tutti gli strumenti per poter capirne il significato. Se ci foste solo voi e il dizionario l'equazione sarebbe: regola giuridica-violazione-processo-punizione. La questione sarebbe chiusa. Fine del post e arrivederci alla prossima. Purtroppo, oggi più che mai, bisogna prendere considerazione un altro elemento determinante per la vostra comprensione della nozione di giustizia: sto parlando dei mezzi di comunicazione. Grazie ad essi tutti la vogliono, tutti la invocano e la pretendono. Ma quel che pochi comprendono è che l'intervento dei giornalisti sconvolge totalmente l'equazione sopra illustrata perchè insinuano quotidianamente un dubbio, in ciascuna delle coscienze, circa il funzionamento della giustizia stessa: i delinquenti non hanno quel che meritano, i magistrati non sanno fare il loro mestiere. Tutti finiscono con il mettere in dubbio il sistema delle punizioni (perchè è questo in sostanza che si associa a “giustizia”) senza però discutere quanto viene descritto da giornalisti, che sempre più si stanno trasformando in autori di romanzi del genere thriller-psicologico, tanto di moda oggi. Tutti vogliono sapere, meglio se vedere, le curiosità macabre, assaporare il brivido del mistero con interesse morboso. Null'altro. Poco importa della scarsa, scarsissima, conoscenza di nozioni minime di diritto penale e diritto processuale penale dei giornalisti. Arrivati a questo punto sono i reporter che dovrebbero sedere in Tribunale in qualità di organi giudicanti; il quadro che ne risulterebbe sarebbe, a grandi linee, questo: condanne senza processi (con “galera” preventiva) o condanne basate sul parere esperto del vicino di casa della persona in questione (che se afferma che è colpevole, in quanto munito di barba lunga e accento particolare allora bisogna senz'altro crederci), detenuti negli istituti penitenziari senza possibilità di seguire un percorso per il reinserimento nella società, pena di morte e tortura (non essendo più sufficiente quella mediatica). Senza contare ai fenomeni di giustizia-fai-da-te che a mio avviso a breve esploderanno e difficilmente saranno controllabili...ammesso che chi “sta sopra” voglia frenare queste guerre civili.
La situazione è questa e siamo arrivati al punto che personaggi avariati del mondo dei giornali patinati, fieri della loro posizione di “direttore”, discutano sulla decisione di un magistrato del tribunale di sorveglianza riguardo alla concessione, nei confronti di un detenuto, di una misura alternativa alla detenzione; il problema non è discutere sull'opportunità della scelta piuttosto mettere in discussione il lavoro di una persona competente e qualificata. Io con questo giudice ci ho parlato e scherzando mi ha detto: «Un magistrato piuttosto importante ha raccolto tutte le querele che ha attivato contro giornalisti che l'hanno insultato pubblicamente in una cartella sulla quale ha scritto “per il futuro”».

Letture consigliate:
Dei delitti e delle pene Cesare Beccaria.
Un qualsiasi bigino di Diritto penale e uno di Diritto processuale penale.

Letture sconsigliate:
Quotidiani di attualità.

di Iovino Giada

venerdì 7 maggio 2010

La squadra nazionale.


Avete mai partecipato ad un lavoro di gruppo per un progetto universitario o lavorativo? O anche solo scegliere i vostri compagni per una qualsivoglia attività sportiva di squadra? Almeno una volta vi sarà capitato.
Bene. Un leader competente sceglie tra tutti il compagno preparato nell'attività di ricerca, ad esempio, quello con una buona parlantina, quello che ha sempre ben chiaro il risultato e per questo ha una buona capacità di motivazione dei compagni. Se poi siete un capitano a cui piace giocare onesto è ovvio che tra le qualità di chi sceglierete ci sarà senza dubbio l'onestà.
Tutto sensato, tutto logico. Immaginate, allora, di avere una squadra molto corposa della quale voi siete il presidente e, in forza di questa posizione, delegate il potere di agire ad un capo squadra che, insieme ai collaboratori, realizzerà il fine da voi perseguito, un vostro interesse; la scelta sarà quantomeno la stessa: capo squadra e collaboratori competenti. Onesti e corretti, se voi siete un presidente onesto e corretto.
Se il presidente di squadra è un cittadino di un qualunque paese, munito di sovranità (e quindi è un suo diritto e facoltà partecipare alla vita del proprio paese attraverso la delega a rappresententi eletti tramite voto) e capo squadra e collaboratori sono Capo del Governo e Ministri, il ragionamento sopra illustrato non deve essere diverso: il cittadino darà la propria preferenza a coloro che gli sembrano rappresentanti dei suoi interessi, competenti e preparati. Onesti e corretti se l'elettore è onesto e corretto. Per logica quindi deduciamo che se i governanti agiscono irreprensibilmente e in buona fede per il bene del paese allora coloro che li hanno eletti avranno le stesse buone qualità; elettori che vivono onestamente, si rispettano e che hanno questi comportamenti consapevoli che agendo con correttezza ne beneficeranno loro stessi e tutta la collettività.
E se invece ci trovassimo di fronte a dei governanti disonesti, opportunisti e incapaci di perseguire il bene del paese che rappresentano perchè totalmente coinvolti dai propri interessi personali ne ricaveremmo la fotografia di una popolazione che vive nella quotidianità esattamente allo stesso modo. E, allora, non troveremmo ridicoli questi cittadini che si lamentano delle scorrettezze di rappresentanti che hanno scelto?? Totalmente incapaci di aprire un'autocritica come si potrebbe spiegare loro che se non cambiano il modo di agire disonesto, anche nelle minime azioni quotidiane, non potranno mai pretendere di avere governanti interessati al bene collettivo piuttosto che alle proprie tasche?
E' un'impresa difficile...ma forse basterebbe trovare il modo di far ricordare ogni giorno quali sono le regole del gioco di squadra.

di Iovino Giada

martedì 4 maggio 2010

La salsa al pomodoro tutta italiana.


Ho avuto l'illuminazione guardando un programma di cucina. Sfida tra due cuochi e giuria di critici gastronomici. Un cuoco ha proposto un piatto decisamente orientato verso la tradizione, l'altro si è spinto oltre e ha creato un piatto innovativo. I critici, ancor prima di assaggiare, di fronte alla proposta creativa ed originale hanno storto il naso.
A quel punto ho capito: gli italiani sono i critici gastronomici. Fedeli alla pasta al pomodoro e avversi ad un sugo di nuova generazione. Da sempre il nostro paese è stato fonte di cultura, o forse sarebbe meglio dire che lo è stato fino a qualche centinaio di anni fa: arte, musica, innovazioni di ogni genere; per non parlare poi, appunto, dei prodotti gastronomici.
Non sto assolutamente mettendo in dubbio tutto questo (e tralasciamo per un attimo il fatto che questi primati li abbiamo ormai perduti).
Gli italiani sono rimasti fermi all'epoca in cui facevano ancora la differenza. Italiani fedeli al piatto di pasta al sugo, come ho detto prima. Questa metafora può essere rappresentativa di qualsiasi ambito: politico, religioso, sociale e culturale. Italiani fermi, seduti. Portagli un bel piatto di "nouvelle cuisine" e senza nemmeno assaggiare ti diranno che non è di loro gusto.
Ma non è forse arrivato il momento di mescolare tradizione all'innovazione? Il tutto in una prospettiva di salvaguardia ambientale, economica e soprattutto del bene vita collettivo. L'innovazione di cui parlo non ha nulla a che vedere con cellulari, tv piatti o strumenti per l'aiuto nell'orientamento. Se penso all'innovazione vedo apertura rispetto alle culture di altri colori, un ambiente pulito (per quel che ormai si può fare) e di cui si ha rispetto, una società che lavora per sè stessa.
In fondo si tratterebbe di aggiungere anche solo un po' di peperoncino a quella salsa al pomodoro.
..E i critici gastronomici hanno dato la vittoria al cuoco innovativo.

di Iovino Giada